Non esiste assolutamente un narratore di un unico genere, tutti noi siamo
narratori che raccontano storie, in ogni situazione. Il segreto del narratore
di successo è quello che condensa in una bilancia simmetrica tre aspetti:
semplicità, azione e creatività.
Semplicità. Se dovete raccontare di Luca che va a prendere un caffè, non
scrivete: Luca, il cui nome gli fu dato dalla mamma perche al padre non piaceva
mentre al nonno si perché Luca si chiamava il nonno, la mattina, di solito,
invece delle solite colazioni che rimangono sullo stomaco per tutta la
giornata, prendeva il caffè al bar, ma non il bar vicino casa, quello
all’angolo vicino l’università, perché era meno costoso e Luca aveva pochi
soldi in tasca. Eh! Forse avete dato molte informazioni utili ma il lettore nel
frattempo ha chiuso il vostro libro e ha cominciato anche ad odiare il caffè.
La semplicità si può avere anche se si vogliono dare tante informazioni.
Esempio: Luca si fermò nel bar fuori dall’università, prima della lezione delle
nove, perché come al solito aveva solamente ottanta centesimi in tasca. “Un
caffè bello forte grazie!” e sorrise alla barista. “Certo Luca, nottataccia?”.
Luca, che bel nome. Quando qualcuno pronunciava il suo nome la memoria lo
riportava sempre a suo nonno, l’uomo che lo aveva sempre spronato a lottare
anche con quattro spiccioli in tasca. Meglio no?
Esercizio: prendete un testo qualsiasi, con diverse informazioni e
riscrivetelo più volte possibile, semplificando la forma ma cercando di
inserire tutte le informazioni.
Azione. L’azione deve essere presente, sempre. Se Luca va a prendere un
caffè inserite un elemento di rottura che genera azione: cosa succede durante
il percorso? Quali sono i suoi pensieri? Cosa risponderà alla barista Luca? Ne
è segretamente innamorato? Lei è fidanzata? Aggiungete sempre un po’ di azione
e movimento. Descrivete i gesti e le espressioni del volto. Un romanzo per
essere di successo è sempre in movimento!
Esercizio: prendete una storia semplice come quella di Luca che va a
prendere il caffè e aggiungete particolari, azioni, gestualità, movimento!
Creatività. Non siate banali nelle descrizioni. Createvi delle
alternative accattivanti. Perché Luca va in quel bar? Gli piace la cameriera?
Giusto ma banale! Un giorno ci ha visto la donna della sua vita e va li alla
stessa ora per rincontrarla? Bene, ci siamo quasi! Ma non basta. Datevi
risposte diverse e poi createvi l’alternativa. Vi inizieranno a venire in mente
decine di storie possibili. Analizzatele tutte e scegliete la più originale e
portatela avanti!
Esercizio: prendete una storia banale, una favola o un breve racconto
(anche scritto da voi) cambiateci il finale più volte. Create almeno dieci
finali diversi.
E’ fondamentale fare delle prove su prove, sarete dei grandi scrittori
solo dopo aver buttato via centinaia di storie possibili! CONTINUA LA SETTIMANA PROSSIMA!
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